Brogue: una scarpa nella storia

Il modello Brogue nasce secoli fa nelle piovose campagne scozzesi e irlandesi.

La prima attestazione della parola, secondo il dizionario Merriam-Webster, risale al 1584, e proviene dal gaelico “brog”, che significa semplicemente “scarpa”.

Queste calzature sono caratterizzate da una pelle molto resistente e soprattutto da una tomaia decorata da piccoli fori che tracciano diverse fantasie. L’operazione, denominata broguing, originariamente era stata studiata dai calzolai per far uscire fuori l’acqua che penetrava camminando sui terreni paludosi della zona.

La calzatura, ora adatta alle situazioni più disparate, inizialmente era infatti assolutamente proibita per le occasioni che richiedevano un dress code più formale e veniva indossata esclusivamente per attività all’aperto dagli uomini di campagna.

È nell’800, quando diventa il modello più amato dagli studenti inglesi, che si afferma e sbarca in città.

Fa poi la sua entrata in società attraverso uno degli influencer modaioli ante litteram più imitato: il principe di Galles Edoardo, che non vi rinuncia quando disputa le sue partite di golf.

Durante gli anni ’30 del ‘900, appare anche ai piedi delle dive degli anni d’oro di Hollywood come Marlene Dietrich e Katharine Hepburn, indimenticabili icone di stile.

Contraddistinta dalle punzonature, la scarpa si è poi evoluta in diverse tipologie: la full brogue è caratterizzata dal decoro traforato a forma di W (wingtip) sulla mascherina. La semi brogue ha invece la decorazione sulla punta della scarpa e una fila di fori lungo la mascherina. Il decoro sulla punta è assente nella quarter brogue. Infine la long wing brogue – come suggerisce il nome stesso – ha il decoro traforato a forma di W che continua lungo tutta la scarpa.

Ideali per le lunghe giornate in ufficio ma anche per cene in compagnia e intensive sedute di shopping tra amiche, queste sono le calzature unisex per eccellenza.

Bata propone delle versioni declinate al maschile che vanno dalla classica full brogue in cuoio o bicolore per i dandy più accaniti allo stivaletto sportivo in puro stile Swinging London.

Al femminile sotto i jeans o le minigonne, un modello più punk che mixa i fori con borchie, fibbie e frange ma anche una rivisitazione nella quale la classica brogue diventa più ironica con il plateau di gomma: una soluzione stylish che regala anche qualche centimetro in altezza.

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