Il mese dei buoni propositi

“Il prossimo anno voglio imparare una nuova lingua, leggere almeno tre libri al mese, non ridurmi più all’ultimo con le consegne urgenti, ovviamente andare in palestra regolarmente, mangiare cibo sano e nutriente, curare di più la pelle”.

Quante volte mentre agosto cedeva pigramente il posto all’incalzante settembre vi siete trovate a stendere questo manifesto di buoni propositi sopra un diario nuovo comprato per l’occasione come una novella Bridget Jones?

Sì, perché è proprio questo il momento propizio per darsi degli obiettivi e sentirsi una persona migliore. Ora non ci sono scuse, bisogna proprio migliorare.

E poi puntualmente ci si ritrova a metà ottobre ad abbassare gli occhi passando davanti alla palestra sotto casa, incespicando di fronte a una email da scrivere e accumulando scartoffie su scartoffie ben lontane dall’essere esaminate. La domanda da un milione di dollari è la seguente: cosa succede esattamente nella testa durante il periodo che va dalla positività di fine agosto al tragico fallimento di metà ottobre? Cosa stiamo sbagliando?

La risposta varia da persona a persona, ma in effetti un motivo universale che ci accomuna potrebbe essere più semplice di quanto si possa credere: i buoni propositi non sono in fondo che la faccia patinata dei doveri. Sembrano così carini e innocenti quando vengono evocati, per trasformarsi poi in una spada di Damocle che pende sulla testa. Come uscire dal circolo vizioso?

Beh, accompagnando i doveri con qualcosa di sfizioso. Come un paio di scarpe nuove!

Proposito #1 – La palestra. Scattanti con un paio di Skechers black & white, t-shirt in tinta e una felpa pesca dentro la quale nascondervi per non farvi vedere stravolte dopo una sessione intensa di attività sportiva.

Proposito #2 – Efficienti con stile. Andare al lavoro ed essere energica sì, ma con un tocco sfizioso e giocoso: sfruttate un paio di décolleté e abbinatele a un paio di jeans a zampa. Per gli animi più wild, perfetta la décolleté a tacco basso con stampa serpente.

Proposito #3 – Una nuova lingua. I corsi di lingua prevedono una quantità di schede, libri, materiali e quaderni da portare sempre dietro. Ciò esige ovviamente una borsa capiente che diventi il vostro vademecum durante le lezioni. Come la shopper bag in vera pelle con manici resistenti e linee minimal, o il modello in rosso con pratici scompartimenti interni chiuso da un elegante fiocchetto.

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